Storicamente abbiamo assistito a due tipologie di compravendite: il baratto e l'acquisto vero e proprio. Nel caso dell'abbigliamento per bambini, le strade percorse erano per lo più l'acquisto del nuovo e il prestito agli amici di ciò che ai propri figli non andava più.
Questo comportava portava ad un solo provvisorio “sgolfamento” degli armadi, per poi ritrovarsi a distanza di pochi mesi a dover gestire nuovamente ciò che non serviva più.
Negli ultimi anni stiamo assistendo a un aumento dei negozi dell'usato per bambini, sia in termini quantitativi che qualitativi. Diversi fattori hanno influenzato questo trend: una maggiore coscienza ecologista, una crisi economica generalizzata che spinge a una contrattura dei consumi, un aumento dell'utilizzo della tecnologia ha aiutato: dall'evoluzione degli smartphone e dei social network, con piattaforme di utilizzo sufficientemente intuitive da permetterne l'utilizzo anche da chi non é un “frequentatore abituale” di PC ed altri strumenti informatici.
I negozi per bambini hanno sempre goduto di un canale privilegiato: l'emotività dei neo-genitori, la gioia di tutti i parenti nel preparare il cuore e la casa ad accogliere una nuova creatura, a volte anche l'inesperienza.
Da mamma, posso dire che ho approcciato gli acquisti per la mia primogenita credendo che ogni cosa il venditore mi mostrasse fosse realmente necessaria al benessere ed alla crescita della bimba che stavo aspettando.. vedendo il conto in banca penosamente lacrimare ad ogni pagamento che mio marito ed io effettuavamo!
Ma già con la secondogenita, gli ulteriori acquisti sono stati fatti in maniera decisamente più oculata. Grazie alla condivisione nei gruppi social di mamme in attesa, alle conversazioni tra amiche, alla ricerca di informazioni sul web, c'è un aumento della consapevolezza circa le reali necessità e le opinioni sui prodotti da parte di chi li ha provati, posseduti, recensiti online.
Si fa spazio una nuova tipologia di negozio per bambini: il negozio specializzato in articoli di seconda mano. Quando si ha un bimbo, si sa che la meraviglia della crescita comporta anche la sostituzione in tempi rapidissimi di abbigliamento, giochi ed accessori. Nei primi mesi di vita il cambio di taglia è davvero molto rapido, nei primi anni di vita in media una maglietta non dura una stagione...con due conseguenze fondamentali: il primo è una casa strabordante di oggetti che diverranno inutilizzati e fonte di accatastamento negli armadi; il secondo una costante ed inevitabile fuoriuscita di denaro.
Rivolgersi ad un negozio dell'usato per bambini significa per chi vende riuscire a recuperare una parte dell'investimento economico sostenuto, creando una piccola “economia circolare”, potendo utilizzare quanto incassato dalla vendita per l'acquisto di ciò che man mano si rende necessario, evitando di buttare nel cassonetto in un attacco di frenesia da riordino compulsivo capi in ottime condizioni (perché si sa, con una crescita così rapida dei bambini i vestiti non hanno nemmeno il tempo di rovinarsi!) - con un rischio di senso di colpa sia in termini economici sia in termini di rispetto per l'ambiente: meno spreco – meno impatto ambientale.
Ma per chi compra in un negozio dell'usato sono altrettanto evidenti i benefici: personale qualificato ed esperto ha valutato, selezionato e garantisce per noi il buono stato di ciò che andiamo ad acquistare. Siamo certe che “faremo un affare” perché essendo di seconda mano ha un costo dimezzato rispetto al medesimo articolo acquistato a nuovo. Le aspettative sono alte, i negozi sono in continuo aumento...la sfida del riuso è tutta da scoprire!
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