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Car boot sales: l'usato nel baule dell'auto
Mercoledì 21 Febbraio 2018
Giulia Giarola

car-boot-salesConosci i Car boot sales? Oggi scopriamo una tradizione anglosassone che oltre a spopolare in Inghilterra sta prendendo piede anche in altri paesi europei e in Australia. Il Regno Unito è la nazione leader in fatto di mercato dell'usato ed i Car boot sales ne sono una dimostrazione. In pratica si tratta di mercatini all'aperto tra privati in cui gli oggetti usati sono esposti nel bagagliaio dell'auto (“car boot” in inglese).

L'obiettivo è riqualificare gli articoli ancora utili ma inutilizzati e depositati nelle case dei privati che vi partecipano. Ecologico, semplice ed anti-spreco, il Car boot sale è un'occasione per scambiarsi oggetti, idee e buone pratiche. Per partecipare basta semplicemente liberare la soffitta, il garage o la cantina da ciò che si conserva perché "ancora buono" ma non sfruttato. Tutti gli oggetti che meritano una nuova opportunità si espongono nel bagagliaio dell'auto, in cerca di un nuovo proprietario.

Come funzionano i Car boot sales?

Una volta liberata la casa dagli oggetti inutilizzati, basta caricarli sull'auto, parcheggiare nel luogo stabilito, aprire il baule, esporre, vendere, scambiare o anche regalare. La merce in vendita di solito comprende: abbigliamento, borse, scarpe, attrezzature per il bricolage ed il giardinaggio, libri, porcellane, dischi, quadri, giocattoli, antichità e articoli da collezione. In uno di questi mercatini quindi si può trovare di tutto e si tratta di oggetti in buone condizioni a prezzi stracciati: 50 pence o 1 sterlina sono normali per la merce esposta, e questo è un altro motivo per cui sono molto frequentati da commercianti di antiquariato e collezionisti.

Car boot sales

In genere i Car boot sales si svolgono nel fine settimana durante i mesi estivi, anche se in alcune parti della Gran Bretagna vengono fatti al chiuso e quindi sono presenti tutto l'anno. Questi mercatini si tengono principalmente nei parchi delle scuole o di altri edifici pubblici, nei parcheggi o nei campi. Partecipare è semplice ma ci sono alcune regole: chi desidera mettere in vendita le proprie cose a volte deve pagare una piccola quota di partecipazione al proprietario del terreno o all'organizzazione e così può entrare con la propria auto, aprire il baule e vendere gli oggetti. Non ci sono altre formalità da adempiere e non serve alcuna licenza.

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Anche se si tratta di mercatini tra privati, può capitare che partecipino dei venditori professionisti che trattano merce nuova. I più organizzati hanno un tavolo o una bancarella, molti altri invece stendono un telo per terra o espongono la merce nel baule, che in fondo è la vera bellezza dei Car boot sales. Chi vuole acquistare merce entra senza dover pagare nulla, al massimo viene chiesto un piccolo contributo per il parcheggio se situato in una zona riservata del terreno.

Le origini di questa tradizione anglosassone

Da dove vengono questi mercatini inglesi? Chi li ha inventati? Si dice che padre Harry Clarke, un prete cattolico di Stockport in Inghilterra, introdusse i Car boot sales per raccogliere fondi, dopo aver visto un evento simile in Canada nei primi anni '70. Anche se questo fatto non è mai stato verificato, la storia ha continuato a diffondersi nel tempo ed oggi ci sono numerosi Car boot sales regolari in tutta la Gran Bretagna.


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Ciò che fino a oggi ha limitato la vendita dell’usato è stato un problema di percezione.
Quando una persona va al ristorante non si pone la questione se il piatto in cui mangia sia stato utilizzato da qualcun altro.
Eppure se lo chiede quando acquista un abito o un mobile di seconda mano.
Ma è palpabile l’evoluzione verso questo nuovo stile di vita.
Alessandro Giuliani
su Il Salvagente


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