Pochi giorni fa, il 17 marzo, la Sala Aldo Moro del Palazzo Montecitorio a Roma ha ospitato un evento molto importante: “Il valore aggiunto dell'usato all'economia circolare”. Un convegno organizzato da Rete ONU per permettere al settore dell'usato di esprimere al meglio le proprie potenzialità nella cornice della green economy, e rilanciare una proposta di legge sul riutilizzo dei beni.
L'incontro ha voluto focalizzare l'attenzione sull'usato e sul suo quadro normativo, ad oggi ancora inadeguato per le sfide di crescita sostenibile che bisogna affrontare. Proprio per questo Rete ONU ha sviluppato una proposta di legge che mira a costruire regole su misura per i beni usati ed il riutilizzo, superando l'attuale situazione normativa molto debole e cercando di cogliere le potenzialità esistenti sui terreni dell'ambiente, dell'occupazione, dell'inclusione sociale e della cultura.
Nel corso del convegno sono intervenuti numerosi rappresentanti politici in appoggio sia al settore sia alle proposte di legge, segno tangibile che la politica ha capito l'importanza delle istanze presentate ma soprattutto che ha finalmente iniziato a muoversi per un sostegno concreto.
L'on. Anna Rossomando, segretaria di presidenza della Camera, ha riepilogato i punti salienti delle due proposte di legge sostenute da Rete ONU, nello specifico per gli operatori in conto terzi, prevedendo un codice Atecofin specifico e l'Iva ridotta al 10%.
L'on. Delia Murer invece ha sollevato una questione rilevante che riguarda il modo in cui viene concepito l'usato, ricordando che quando si parla di riuso, purtroppo, ci si riferisce sempre ai rifiuti e non ai beni.
"Personalmente ho sempre sostenuto che l’accettazione dell’usato dovrebbe partire da un'evoluzione culturale – spiega Alessandro Giuliani, dirigente di Leotron e dei network Mercatopoli e Baby Bazar, presente al convegno – in quanto oggi l’usato si porta dietro uno stigma che a livello di percezione lo mette vicino alla dimensione del rifiuto. Ho apprezzato molto l'intervento dell'on. Murer, perché finalmente ha portato a galla un pregiudizio che ormai è tempo di debellare".
Il convegno è continuato con l'intervento di Edo Ronchi, ex ministro dell'ambiente ed ora presidente della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile che ha spiegato come il mercato dell'usato rappresenti oggi un settore economico trainante che dovrà sostenere la strategia economica europea per l'economia circolare.
"Con la nostra proposta vogliamo interpretare lo spirito pubblico europeo che, sul terreno ambientale, conferisce al riuso una funzione sociale determinante, sia per la prevenzione nella produzione dei rifiuti, che per la svolta nella gestione dei rifiuti, che si fonda sulla messa a valore di quelli che possono essere rigenerati in beni – dichiara Rete ONU – E vogliamo affermare che si può crescere senza inquinare: scindere due azioni che hanno sinora segnato assieme l'impronta dell'uomo sul pianeta è esemplificato in maniera perfetta dal mondo dell'usato, e dalle attività che ruotano attorno a esso".
"Vogliamo infine sottolineare che si può creare lavoro a costo zero. È fondamentale riordinare, autorizzare, legittimare, fare sistema in modo da creare opportunità senza richiedere somme ingenti, e ottenendo però grandi risultati a favore dell'emersione del sommerso, dell'inclusione sociale, della creazione di nuovo lavoro e dello sviluppo delle attività esistenti".
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