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Caro scuola: risparmiare grazie ai libri usati
Mercoledì 24 Agosto 2016
Giulia Giarola

Sta per arrivare settembre e la prima cosa alla quale pensiamo è la scuola. Se ci andiamo ancora, se ci siamo stati e se ci stanno andando figli o nipoti. Ed è solo quando diventiamo grandi che ci rendiamo conto di quanto l'istruzione sia utile e cara allo stesso tempo, soprattutto per chi ha più di due bimbi che girano per casa. Per fortuna ci sono i libri usati.

I prezzi dei libri scolastici e del materiale utilizzato in classe arrivano come un pugno sullo stomaco di genitori e studenti indipendenti, sommandosi alla crisi da fine delle vacanze.

C'è un modo per abbattere il caro scuola? Sì!

libri usati

La redazione di Ansa.it suggerisce 9 consigli per risparmiare sul caro libri, anche se in realtà ne bastano molti meno: è sufficiente recarsi nei negozi e nei mercatini dell'usato per poter vendere il materiale scolastico inutilizzato (cartelle troppo piccole, libri che non servono più, grembiuli ormai stretti, attrezzatura di vario genere) e comprare alla metà del prezzo ciò che è indispensabile per l'inizio del nuovo anno scolastico.

Nei negozi dell'usato, soprattutto quelli specializzati negli articoli per l'infanzia come i Baby Bazar, si può trovare davvero di tutto per la scuola: zaini, cartelle, astucci, libri di testo, grembiuli e persino oggetti di cancelleria. E non bisogna neppure preoccuparsi sulla quali della merce, perché anche se usata è sempre in ottimo stato.

Comprare usato oggi vuol dire puntare su prodotti sicuri, garantiti da professionisti del settore, con un prezzo decisamente più accessibile rispetto ai negozi tradizionali. Insomma, un valido aiuto per mamme e papà in questo periodo dell'anno.

I prezzi poi aumentano insieme al grado d'istruzione. Per il liceo i genitori spendono ogni anno centinaia di euro solo per i libri, e all'università i costi raddoppiano o triplicano senza batter ciglio. La cosa migliore? Direi che anche in questo caso i mercatini dell'usato possono fare davvero dei miracoli per il portafoglio.

Libri usati: una manna dal cielo ad ogni età

Alle superiori ero abituata a comprare libri usati perché ci si aiutava parecchio tra studenti e anche i professori incoraggiavano tale pratica. Per fortuna non ho mai avuto problemi con docenti che richiedevano esclusivamente le ultime edizioni, e addirittura tra compagni facevamo a gara a chi trovava per primo un libro al minor prezzo. Se ripenso a quel periodo ricordo ancora la faccia dei miei genitori quando scoprivano i costi dei libri nuovi e per me riuscire a farli risparmiare un po' era motivo di grande soddisfazione.

Arrivata all'università invece desideravo soltanto testi nuovi, perché avevo messo da parte dei soldi con il mio primo lavoro e acquistare dei libri con ancora il cellophane sembrava l'inizio della mia indipendenza. Quando poi sono arrivate la prime rate da pagare mi sono resa conto che forse risparmiare almeno sui libri non sarebbe stata una cattiva idea... anzi!

Cominciare ad essere economicamente indipendente non vuol dire spendere i propri soldi a caso comprando cose nuove solo per sentirsi grandi, ma piuttosto essere responsabili di una certa cifra che prima o poi può finire, e capire che il risparmio al momento giusto è la mossa più furba e da adulti che si possa fare (anche se non è sempre facile!).

I testi universitari usati possono essere dei veri gioielli, non solo per il prezzo più basso ma anche per gli appunti in più tra le pagine che spesso mi hanno aiutata a studiare. Ci sono tanti studenti che trattano bene i propri averi scolastici e che sono disposti a vendere per rientrare di una parte delle spese. E io ero una di quelli!

Dal secondo anno accademico in poi ho capito che avrei potuto non spendere neanche un soldo se avessi sfruttato il passaparola e i mercati dei libri usati, e così è stato. Compravo e allo stesso tempo vendevo ciò che non mi serviva più, arrivando praticamente ad annullare i costi esorbitanti dei testi universitari.

Combattere il caro scuola è possibile grazie al mercato dell'usato, una manna dal cielo per il risparmio senza dimenticare o sottovalutare il grande contributo nella diminuzione delle deforestazioni in tutto il mondo!


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Ciò che fino a oggi ha limitato la vendita dell’usato è stato un problema di percezione.
Quando una persona va al ristorante non si pone la questione se il piatto in cui mangia sia stato utilizzato da qualcun altro.
Eppure se lo chiede quando acquista un abito o un mobile di seconda mano.
Ma è palpabile l’evoluzione verso questo nuovo stile di vita.
Alessandro Giuliani
su Il Salvagente


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