I libri usati hanno tanti pregi e oltre ad essere convenienti contengono due storie che li rende davvero affascinanti: quella narrata e quella del precedente proprietario. A volte capita di trovare anche una testimonianza di quel passaggio, una sorpresa inaspettata che ci fa sorridere e pensare alle vite altrui. Una sorta di scambio tra chi ha già letto e chi legge ora.
Quando si parla di libri usati sono convinta che in realtà non custodiscano solo due storie, ma molte di più... perché ognuno di noi quando finisce un libro aggiunge qualcosa di personale al testo che tiene tra le mani.
Un pezzo del nostro cuore si stacca e si somma inevitabilmente alle avventure di chi ha vissuto e assaporato il libro che abbiamo acquistato. Quindi si potrebbe dire che un libro usato, sfogliato da chissà quanti occhi emozionati, può avere dentro di sé migliaia di storie, tante quante i suoi lettori del passato.
Quando ci aggiriamo in un mercatino di libri usati c'è un'atmosfera particolare. Guardiamo i libri e ci attirano non tanto per la copertina in sé, ma per il loro stato. I bordi non più perfetti e il colore ingiallito dovrebbero allontanarci, e invece esercitano un fascino magnetico che ci porta ad afferrarli e a voler scoprire, anche solo dal profumo o dalla consistenza delle pagine, chi è stato a sfogliarli prima di noi.
Ci piacciono le storie degli altri, inutile negarlo. E ci piacciono a tal punto che le ricerchiamo nelle parole stampate ma anche nelle tracce discrete lasciate da qualche sconosciuto. Chissà a chi apparteneva quel libro, chissà cosa fa nella vita, chissà se anche lui o lei si sente come me, se ha provato la stessa emozione nel leggerlo.
Nell'esistenza degli altri spesso troviamo le risposte che cercavamo da anni, il conforto che aspettavamo e alcuni sentimenti che avevamo dimenticato. E le parole scritte sono senza ombra di dubbio il miglior modo per sfamarci di storie. Ecco perché i libri di carta non moriranno mai, in particolar modo quelli usati. Portano dentro di sé una magia di cui avremo sempre bisogno e che sempre cercheremo.
Cosa si trova dentro i libri usati? Quali sono le sorprese e le tracce che gli altri ci consegnano per sbaglio o per caso? Credo che potrebbe nascere un nuovo museo con tutti gli oggetti e le scritte che si trovano persi tra le pagine dei libri già letti: cartoline, biglietti della lotteria e dell'autobus, banconote in lire, scontrini, liste della spesa, segnalibri, poesie su pezzi di carta sparsi, fotografie antiche, ritagli di giornale, e ancora dediche, messaggi personali, domande e segni di varia natura.
Girovagando, cercando e curiosando sul web ho scoperto un blog, l'Archivio Caltari, che ha ideato una rubrica apposta per queste strane sorprese: Libri Usati Con Qualcosa Dentro.
Nel 2015 un giovane giornalista del Post, Francesco Costa, ha trovato un raro quanto insolito oggetto all'interno di un libro usato: una carta per l'immigrazione in Egitto, intestata a un signore italiano, Valentino Geremia, classe 1928.
Francesco ha diffuso le immagini del documento ritrovato su vari social network, da Facebook a Twitter, sperando di contattare qualche parente a cui può far piacere riavere quella cartolina. “Internet, fai la tua magia” ha aggiunto Francesco ai suoi tweet.
Eh sì perché uno dei vantaggi dei social media è la rapidità di diffusione, oltre alla facilità di condivisione. Il futuro di quella carta ritrovata è affidato al web, e chissà se qualcuno la reclamerà. Magari salterà fuori un nipote del signor Geremia, e potrà tenere tra le mani un ricordo del nonno che un giovane, a lui sconosciuto, ha trovato sfogliando un libro usato.
C'è chi perde e c'è chi trova. Chi lascia una dedica sulla prima pagina e chi la leggerà in futuro, immaginando l'affetto che correva tra chi ha scritto quelle parole e chi le ha ricevute in dono la prima volta.
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