Estate: tiriamo fuori costumi e ciabatte! Anche in questa stagione il mondo dell'usato corre in nostro aiuto: per gli acquisti convenienti prima delle vacanze o per vendere ciò che dall'anno prima non è più gradito. Una cosa è certa, questo settore ormai è il cuore di una nuova economia, che ci fa risparmiare centinaia di migliaia di tonnellate di CO2 ogni anno.
Senza neanche rendercene conto, grazie al riuso stiamo diventando i protagonisti dell'economia circolare, il modello del nostro domani. Un'economia intelligente pensata per rigenerarsi da sola e organizzata in modo tale che le cose inutilizzate di qualcuno diventino una risorsa per qualcun altro!
Sentiamo parlare spesso di inquinamento, sprechi, emissioni di anidride carbonica, discariche intasate, e non facciamo mai niente per risolvere la situazione. Restiamo imbambolati davanti al telegiornale, convinti che qualcuno risolverà questa crisi al posto nostro.
Diciamo la verità, finora ci siamo abituati troppo bene: prendiamo, costruiamo, usiamo e buttiamo. Un approccio lineare che a lungo andare ha portato solo guai per la nostra salute, e ha impigrito il nostro senso etico.
Come si fa cambiare un modo di pensare e di agire ormai radicato nella nostra memoria? Informarsi, aggiornarsi e condividere sono tre verbi che dobbiamo iniziare ad adottare nella nostra quotidianità. Il riuso inoltre ci sta servendo su un piatto d'argento una soluzione comoda e alla portata di tutti per aiutare l'ambiente nel quale viviamo, e che daremo in eredità alle generazioni future.
Piccole azioni da tenere a mente:
Questi semplici meccanismi ci fanno entrare in un modello economico più collaborativo, nel quale il focus centrale non è più la proprietà di un prodotto, ma il suo utilizzo. Perciò, quando mettiamo in ordine l'armadio a seconda della stagione, pensiamo prima di tutto agli altri, a chi potrebbe riutilizzare qualcosa che a noi non sta più bene.
Ampliamo i nostri orizzonti, cercando di immaginare il rivoluzionario impatto benefico che un simile gesto potrebbe avere se tutti si impegnassero ad evitare sprechi inutili.
“Nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma” diceva il grande chimico Lavoisier. E aveva ragione, oggi più che mai: possiamo produrre all'infinito esaurendo le risorse naturali e sprofondando nei rifiuti, oppure possiamo trasformare la nostra società, gli oggetti che usiamo, per cambiare il mondo grazie ad un'economia diversa, decisamente migliore e più salutare.
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