L’anno accademico è appena iniziato e saranno sicuramente molti gli studenti alle prese con la sistemazione dell’appartamento da condividere con altri colleghi in zona universitaria.
Come dimenticare gli amici che partivano dalle loro case caricando in auto l’impossibile pur di sopravvivere alla meno peggio in un monolocale abitato da almeno 3 ventenni, con un solo armadio a disposizione e una tavola da campeggio per due persone?
In queste circostanze, l’idea migliore per rifornire dei mobili necessari l’ambiente e renderlo più gradevole e personale a basso costo è quella di recarsi nel negozio dell’usato della città di destinazione. Le possibilità di risparmio sono moltissime: dalla tv al portaombrelli, dal materasso alle pentole, oltre che il servizio di piatti e bicchieri, al negozio dell’usato si acquistano risparmiando fino al 70% rispetto al nuovo. Così facendo non sarebbe più necessario effettuare lunghe trasferte con l’auto ribassata in stile “bullo di periferia” e nemmeno mangiare inginocchiati a terra come nella classica cultura orientale.
I negozi dell’usato negli ultimi anni hanno subito una notevole evoluzione, diventando ambienti luminosi, gioiosi, ricchi di creatività e di opportunità.
Pensereste mai di acquistare una cucina usata? Vi sembra un’ipotesi da scartare? Ragioniamoci un po’ su. Se dovessimo acquistare una cucina nuova avremmo due possibilità: affidarci al marchio oppure alla convenienza. Nel primo caso abbiamo la certezza della qualità del legno utilizzato, della resistenza del piano di cottura, dello standard degli elettrodomestici. Tuttavia i costi sono molto alti e, per una coppia giovane alle prese con l’arredamento del primo appartamento o per lo studente in trasferta universitaria non rappresenta certo la soluzione ideale. In alternativa, possiamo acquistare una cucina economica, con la consapevolezza che non potrà essere eterna. Le ante prima o poi possono cedere, il laminato staccarsi. Per quanto a basso prezzo, comunque avremo speso più del suo effettivo valore. Anche gli elettrodomestici, se acquistati solo in funzione del loro prezzo, rischiano di essere disfunzionali: la mia lavastoviglie, un affarone da 99,00 euro, ha solo due programmi di lavaggio, di cui il più veloce dura 1h e 50 minuti. Risultato: lavo sempre i piatti a mano, altrimenti ciò che ho risparmiato per l’elettrodomestico lo spendo in elettricità.
La cucina, come gli altri mobili della casa, se usata può rappresentare una soluzione vantaggiosa anche alla luce del fatto che viene controllata in ogni dettaglio prima di essere accettata per la vendita e si può realmente concludere un affare acquistando articoli di marchi famosi a prezzi estremamente ridotti.
D’altra parte, il negozio dell’usato è anche il luogo in cui si può portare in conto vendita ciò che non si usa più: traslochi e ammodernamenti sono momenti in cui ci si trova costretti ad abbandonare il mobilio esistente, anche se in ottime condizioni. Portarlo a un emporio, come Mercatopoli, permette di ricavare il 50% del prezzo assegnato, oltre che di risparmiare tempo ed energie per pensare per esso una nuova destinazione.
La convivenza, seppur forzata, seppur complessa, insegna l’arte della condivisione e il riuso è condivisione. Perché non provarci? Possiamo dire che..non costa niente! O quasi!
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