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Rinnovo del guardaroba: stile e convenienza!
Mercoledì 17 Settembre 2014
Monica Ferraccioli

Siete anche voi alle prese con il rinnovo del guardaroba? Questo settembre ci sta regalando ancora delle belle giornate, ma per la sera è già arrivato il momento di indossare cardigan e pantaloni lunghi. E così, alla ricerca di qualcosa da mettere, si ritrovano capi mai indossati e altri che non si indosseranno più. Che farne?

Nella scelta tra cosa scartare e cosa tenere, molto rischia purtroppo di essere buttato e il nostro guardaroba rimane spoglio. Perché non pensare al riuso in questi casi?

- Capi da buttare: questa categoria è molto rischiosa e va selezionata attentamente. Se fate come me, vi sarà sicuramente capitato di fare degli acquisti di cui vi siete pentite appena rientrate a casa. Si tratta di maglie, pantaloni o abiti ancora nuovi, che non meritano di finire tra la spazzatura. In questo caso perché non pensare di guadagnarci qualcosa? Lo stesso vale per quegli articoli che non riteniamo più adatti solo perché nell’ultimo periodo abbiamo cambiato taglia, o stile. Non sono certo rifiuti e possono trovare una seconda vita!

- Capi da reinventare: quell’abito rimasto nel guardaroba per parecchio tempo senza essere stato indossato, perché “è bello ma manca qualcosa”, può essere reinventato con accessori o tocchi di stile. Lo si può personalizzare a piacimento, con perline, pizzo o bijoux: rischierà di diventare il vostro preferito.

Con il riuso, il cambio di stagione, soprattutto quando ci si avvicina all’inverno, si trasforma da un dramma ad una vera e propria opportunità. Per di più è facilissimo: è sufficiente portare tutto ciò che non si usa più, pulito e in ottime condizioni, al negozio dell’usato più vicino, che lo esporrà per un periodo di tempo in conto vendita, gratuitamente. Dalla vendita si può arrivare a guadagnare fino al 50% in contanti, per acquistare tanti nuovi capi senza sensi di colpa! Ad esempio, nei punti vendita del network Mercatopoli l’esposizione dura 60 giorni, durante i quali gli articoli vengono pubblicati anche on-line per assicurare una maggiore visibilità.

I negozi dell’usato sono cambiati radicalmente negli ultimi anni: non sono più piccoli ambienti angusti con oggetti d’antiquariato accatastati e abbandonati a loro stessi. Ora sono dei veri e propri negozi, in cui la merce esposta è in linea con la stagionalità e, dopo circa due mesi, se non viene venduta passa alle associazioni di beneficienza, così da fare spazio ad articoli sempre nuovi.

I vantaggi sono forti anche quando si parla di acquisto: l’idea me l’ha data Jessy Arrington, newyorkese appassionata di moda e tendenze, che proprio recentemente ha fatto outing dichiarando di acquistare solo capi usati. Credetemi, vivere a New York, essere giovane e famosa, e dichiarare di andare al mercatino a fare shopping, non è certo cosa semplice. Figlie della generazione “Sex & The City”, mi capite, vero? Eppure lo ha fatto e ha ottenuto per questo stima e visibilità planetaria, diventando l’esempio di uno stile di vita vivace, colorato, frizzante e, soprattutto, creativo. Avreste mai pensato di sentire, nel corso di un’intervista ufficiale di fronte ad una televisione americana: “oggi mi sono vestita con 50 euro”? Lei lo ha fatto e ritengo abbia lanciato un messaggio incredibile e più che mai attuale.

Quindi, concludo con l’ultima categoria, i capi da integrare: se il guardaroba è spoglio, è necessario dedicarsi a qualche pomeriggio di shopping. Perché non cambiare e scegliere l’usato, anziché subire passivamente mode e colori cupi? Date spazio alla vostra personalità, al vostro gusto e ai colori che realmente parlano di voi. Anziché acquistare un abito, ne potrete acquistare tre o quattro allo stesso prezzo. Potrete cambiare ogni giorno se lo vorrete, guadagnando e risparmiando con l’usato.


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Ciò che fino a oggi ha limitato la vendita dell’usato è stato un problema di percezione.
Quando una persona va al ristorante non si pone la questione se il piatto in cui mangia sia stato utilizzato da qualcun altro.
Eppure se lo chiede quando acquista un abito o un mobile di seconda mano.
Ma è palpabile l’evoluzione verso questo nuovo stile di vita.
Alessandro Giuliani
su Il Salvagente


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