Rinnovare alcuni ambienti della casa spendendo poco? Attraverso il riuso è possibile e pure divertente!

Riutilizzare significa dare una seconda vita ad un oggetto, in alcuni casi anche cambiandone la destinazione d’uso. Nell’arredamento, riutilizzare significa abbinare, ricreare, reinventare. È un’opportunità ecologica, economica e sostenibile per trasformare un lavoro apparentemente molto dispendioso in un’attività facile e sorprendente.

Entrando in un negozio dell’usato, o passeggiando lungo le vie di un mercatino, non è difficile imbattersi in oggetti affascinanti, dal sapore antico, da abbinare all’essenzialità dello stile moderno. Un vecchio servizio da thè in porcellana da utilizzare per un party con le amiche, un copriletto all’uncinetto per impreziosire un bel letto in ferro battuto, una lampada in vetro da riutilizzare come portacandela: bastano pochi semplici tocchi per ridare utilità a questi oggetti e renderli chic nella propria abitazione.

I mercatini sono ricchissimi di articoli per la casa acquistabili a basso costo, rinnovabili con semplici interventi fai-da-te. Cementite alla mano e un antico mobile d’ingresso può diventare uno stiloso tavolo da trucco, oppure un romantico mobiletto svuotatasche, ridecorato con la tecnica shabby chic. Ingredienti essenziali: un buon intuito e un pizzico di creatività. Serve solo questo per portare una ventata di aria fresca tra le mura spente della propria casa.

Quando i ritmi della vita sono sempre gli stessi, le giornate iniziano a pesare e il suono della sveglia al mattino provoca frustrazione, apportare dei cambiamenti negli ambienti della propria abitazione può essere un primo passo per recuperare armonia ed entusiasmo. Già dalla fase della ricerca, la mente si allontana dal quotidiano per addentrarsi in un processo di abbinamenti, equilibri e giochi di colore mentre si lascia andare tra i ricordi, rimandi di suoni e immagini, alcuni vissuti, altri ricreati. Arriva quindi il momento della scelta e dell’acquisto: un connubio perfetto di prezzo e originalità. Diversamente da un normale negozio, nell’usato non è il cliente a scegliere l’articolo, ma è il bene stesso a richiamare l’attenzione e ad entrare nella vita del futuro proprietario. Un’alchimia perfetta, quella che fa dire “era proprio ciò che mi serviva”, a un prezzo inimmaginabile, solo perché a qualcun altro non serviva più. Alla scelta, segue la fase più divertente, quella artistica, creativa. È la fase in cui la mente lascia spazio al cuore, affinché si possa esprimere nei luoghi e nei colori che più lo conducono alla serenità. Questa è anche la fase dell’ascolto. Quando la mente tace, gli occhi iniziano a vedere, le orecchie a sentire e così le mani: le cose di sempre, ma in un modo nuovo, più vivo e più vero, che fa nascere grandi cose. E alla fine? Al termine di tutto questo c’è l’ordine, il nuovo, la felicità. L’orgoglio di aver messo “le cose giuste nel posto giusto”, perché il giudizio di giusto o sbagliato è stato dettato dal cuore. La soddisfazione di aver fatto da sé, di sentire quel cambiamento parte di sé e di essere riusciti a portare qualcosa di nuovo nella propria vita.

E pensare che era inutile. L’oggetto, che era divenuto inutile per il precedente proprietario, può trasformarsi in sorgente di tante nuove emozioni per qualcun altro. Questa è la magia del riuso, il cui trucco è tutto nella sua semplicità.