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Libri usati: sì o no?
Mercoledì 02 Luglio 2014
Monica Ferraccioli

Che bella passione la lettura. Ogni libro è un viaggio e, come tale, merita di essere condiviso: ecco come.

Amo leggere. Questo è un dato di fatto. Sfoglio voracemente pagine e pagine, insaziabilmente curiosa di scoprire il seguito, instancabilmente sorpresa dalla profondità di alcuni autori. Chi, come me, nutre questa passione, sa il rischio che corre entrando in una libreria. È una dipendenza, sicuramente sana, ma un po’ costosa e, talvolta, ingombrante. Per anni ho guardato la mia libreria con orgoglio e l’ho protetta con gelosia da mani estranee, da quelle amiche che “mi presti un libro? Te lo restituisco la prossima settimana” e che al contrario ne divengono illegittime proprietarie perdendolo nel marasma della propria confusione mentale. Finché ho capito che questa mia forma di egoismo mi costringeva a rinunciare a qualche nuova uscita o a rimandare la lettura di qualche altro testo.

Libri prestati o libri usati?

La biblioteca? Una soluzione, ma se trovo un testo appagante sono solita leggerlo e rileggerlo più volte, anche a distanza di mesi o di anni, per ricercare qualche passaggio, qualche spunto da non dimenticare.

Se come me fate dei libri dei taccuini, in cui annotare riflessioni e sottolineare pensieri, il mio consiglio sono i libri usati. I negozi dell’usato e i mercatini ne sono pieni! Ci sono un sacco di vantaggi nello scegliere testi di seconda mano:

- Innanzitutto il costo: acquistando un libro usato si risparmia circa il 60-70% rispetto ad uno nuovo.

- Le condizioni: non tutti usano i libri, la maggior parte delle persone li leggono e c’è chi li lascia nella libreria per anni senza sfogliare una pagina. Quindi non meravigliatevi se riuscite a portare a casa a 3 o 4 euro libri nuovi. Ma fate attenzione: hanno bisogno di amore, quello non ha prezzo!

- I titoli: la selezione di testi usati è molto ampia, va dai classici alle saghe e non è raro trovare libri in lingua originale o vecchi intramontabili cult ormai fuori catalogo.

- Non dimenticate il viaggio: aprite un libro usato e assaporatene il profumo delle pagine. Forse sarà quello a raccontarvi la storia più affascinante. A volte tra le pagine si trovano segnalibri o fiori essicati che vi rimandano ai luoghi del precedente proprietario. Chiudete gli occhi e lasciatevi trasportare dall’immaginazione.

Il riuso come opportunità di risparmio.

Sarò una romanticona, ma è chiaro che oltre ai vantaggi emozionali ci sono prima di tutto concreti vantaggi economici. Addirittura, se il riuso diventa un’abitudine, si può arrivare a leggere pagine e pagine a costo zero, semplicemente scambiando: si portano al negozio dell’usato i propri libri e, nel momento in cui vengono venduti, con il guadagno se ne acquistano altri a prezzi stracciati. In questo modo potremmo avere una libreria sempre aggiornata, praticamente senza spese.

E perché non prendere l’abitudine di regalare qualche libro? Purtroppo è diventata una pratica dimenticata, ma è il momento di ricordare che dovremmo prediligere il valore intrinseco dei doni piuttosto che il loro valore materiale. Un libro usato è un regalo che non richiede una ricorrenza particolare, può essere semplicemente un modo per far capire ad una persona speciale che si pensa a lei. Un titolo, una trama, un ricordo, un autore: ci sono molti elementi in un libro che ci possono rimandare a qualcuno a noi caro e che possono far nascere in noi il desiderio di trasmettergli questo messaggio.

Libri usati sì, libri usati no, il tema genera sicuramente pareri contrastanti. Quel che è certo, tornando alla metafora del viaggio, è che la condivisione arricchisce e valorizza ogni cosa. Quindi, la prossima volta che avrete occasione di entrare in un negozio dell’usato, aprite la vostra valigia e lasciatevi affascinare dal piacere della scoperta.


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Ciò che fino a oggi ha limitato la vendita dell’usato è stato un problema di percezione.
Quando una persona va al ristorante non si pone la questione se il piatto in cui mangia sia stato utilizzato da qualcun altro.
Eppure se lo chiede quando acquista un abito o un mobile di seconda mano.
Ma è palpabile l’evoluzione verso questo nuovo stile di vita.
Alessandro Giuliani
su Il Salvagente


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