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Cosa si può trovare in un mercatino dell'usato?
Mercoledì 22 Gennaio 2014
Monica Ferraccioli

Se ne parla ormai da settimane: una signora statunitense acquista al mercatino dell’usato un piccolo quadro del valore di 7,00 dollari, per scoprire, dopo quattro anni di verifiche da parte di una casa d’asta e di indagini condotte dall’FBI, che si tratta niente meno che di un autentico Renoir, rubato a Baltimora una sessantina di anni fa.

Purtroppo la malcapitata signora non solo non ha visto un centesimo del ricco valore dell’opera, ma si è vista anche portare via il suo quadretto, ovviamente tornato a risplendere nel museo del Maryland. In questo caso la fortuna non è andata esattamente nella direzione del compratore, certo è che di fronte ad una notizia di questa portata viene proprio da chiedersi: ma cosa ci si può aspettare entrando in un mercatino? Attenzione, non mi riferisco certo a quegli antichi empori pieni zeppi di oggetti di ogni genere, accatastati ormai senza rispetto, invecchiati e immutati, immobili e muti di fronte alla velocità riflessa nel vetro della porta di ingresso. No, perché questo settore ha vissuto negli ultimi anni trasformazioni radicali, tanto da poterlo definire addirittura innovativo. I punti vendita si stanno avviando verso una sempre miglior definizione degli spazi, creati in ambienti luminosi e puliti, al punto che quasi ci si scorda che gli articoli in vendita siano di seconda mano.

Lo posso assicurare, all’interno di questi negozi si può trovare proprio di tutto: dai vestiti ai divani, dalle borse agli elettrodomestici, quadri, stampe, biciclette e chi più ne ha più ne metta. I mercatini dell’usato sono una tappa irrinunciabile per una coppia alle prese con l’arredamento della casa, per i creativi, per gli amanti del vintage, o semplicemente per chi è stato in un vecchio mercatino da piccolo e porta con sé il ricordo lugubre menzionato sopra. La merce esposta è tutta in buono stato, attentamente selezionata dal personale. Chiunque può portare ciò che non usa più, farlo controllare e, se idoneo, lasciarlo al negozio in conto vendita. Se l’oggetto o il capo viene venduto, il beneficio è duplice: per chi vende, perché otterrà un ricavo in percentuale dalla vendita del proprio usato, per chi compra, perché avrà risparmiato fino al 70% rispetto all’acquisto del nuovo. Un affare, non credete?

Siete ancora frenati per timore di poter incappare nella situazione della signora della Virginia? Desidero tranquillizzarvi, nella maggior parte dei casi all’interno dei mercatini dell’usato sono a disposizione dei consulenti, che vi forniranno una valutazione oggettiva dei vostri articoli di pregio.

Siamo all’inizio del nuovo anno, quale migliore occasione per rinnovare la vostra casa e rinnovarvi un po’, trasformando i vostri oggetti in nuovi regali? Vendete ciò che non vi serve più nel mercatino della vostra città e quando andate..assicuratevi che il baule della vostra auto sia vuoto: un po’ per nostalgia, un po’ per originalità, scoprirete come ogni oggetto, reinventato, ricreato, o semplicemente valorizzato, possa diventare la vostra personale opera d’arte.


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Ciò che fino a oggi ha limitato la vendita dell’usato è stato un problema di percezione.
Quando una persona va al ristorante non si pone la questione se il piatto in cui mangia sia stato utilizzato da qualcun altro.
Eppure se lo chiede quando acquista un abito o un mobile di seconda mano.
Ma è palpabile l’evoluzione verso questo nuovo stile di vita.
Alessandro Giuliani
su Il Salvagente


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