Oggi esploriamo il mondo campagnolo di uno stile d'arredo di tendenza, conosciuto con il nome di shabby chic. Lo shabby scalda e riempie le case con quel gusto tipico delle campagne americane del diciannovesimo secolo, con un misto di colori tenui e sabbiosi, oggetti un po’ consumati e dall’aspetto vissuto che spesso si trovano nei mercatini dell'usato.
Da dove viene questo tipo di arredamento e chi ha avuto la brillante idea di lanciare questo stile?
Lo shabby chic è uno stile romantico e reinventato, nato da un’idea della designer americana Rachel Ashwell che ha preso spunto dalla tecnica decorativa decapè, utilizzata in Francia al tempo di Luigi XV. Per avere un’idea della varietà, dei colori e di quello che significa oggi in termini di evocazione, è sufficiente dare uno sguardo al sito della Ashwell.
Lo shabby dunque è uno stile che rappresenta la trasandatezza e ne fa un vanto, che mette in rilievo oggetti leggermente logori ma attraenti perché rappresentano una storia ed evocano il passato, diventando così accattivanti e per nulla retrò. Oggi lo stile shabby si abbina al moderno, all’industrial design, al classico e il mix di stili dona come sempre in ogni casa un carattere originale e in continua evoluzione, rendendo unico ogni singolo ambiente.
Lo shabby piace molto perché è elegante ma non sfarzoso, richiama l’artigianato di un tempo ed è sempre funzionale. Non esiste mobile o oggetto shabby fatto in serie ed è proprio l’originalità a prestarsi al mondo dell’usato dove si trova spessissimo la base materiale da cui partire per rendere shabby gli oggetti del passato.
Acquistare oggetti in stile shabby o realizzarli da sé non è complicato: frequentando mercatini dell’usato, mostre e mercati è possibile trovare oggetti già in stile shabby, ma molti preferiscono scegliere articoli usati per poi realizzarli da sé: complementi d’arredo e oggettistica si prestano a semplici restauri fai da te.
C’è chi di tutto questo ha saputo creare una professione, come restauratore o artigiano, vedendo in un vecchio mobile o una vecchia cassapanca un prodotto completamente diverso. Sedie, credenze, tavoli, oggetti a volte in disuso possono essere rivisitati e rinnovati secondo questo stile che non richiede un’elaborazione troppo ampia.
Si può iniziare carteggiando completamente il mobile in legno per poi passare il turapori trasparente. A questo punto si può scegliere la tinta: i colori più diffusi sono rosa polvere, menta, azzurri grigiastri, verdi, avori, creme, grigi sbiaditi, spuma di mare, blu cielo e bianco candido. Quando il colore è asciutto il mobile va nuovamente passato con la carta vetrata per renderlo “vissuto” e trasandato… shabby, appunto. Infine, per mantenere il risultato nel tempo va passata più volte della vernice all’acqua.
Nei mercatini, dunque, ci sono spesso oggetti che possono essere trasformati in stile shabby, ma per raccogliere idee e ispirazioni la cosa più interessante da fare è visitare alcuni blog di appassionati del settore.
Oltre al sito di Rachel Ashwell, si possono visitare il blog di Sara Tognetti che scrive di interior design e organizza corsi per cimentarsi nella tecnica dello shabby fai da te.
Inoltre, un luogo vituale perfetto per gli appassionati di shabby è Pinterest, il social network dei creativi, dove si possono trovare moltissime ispirazioni e immagini dedicate a questo stile e conoscere altri appassionati.
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